Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) fa parte del programma Next Generation EU, il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione europea in risposta alla crisi pandemica.
Esso si basa su sei punti o “missioni” che abbiamo deciso di trattare in ogni articolo singolarmente. Di conseguenza, la prima mission è quella della “digitalizzazione, innovazione e cultura”.
“Digitalizzazione, innovazione e cultura”
La necessità di digitalizzare il paese è pervasiva, come sottolineato dalla legge politica formulata dal Parlamento. Nel confronto europeo, l’Italia subisce un notevole ritardo nei processi di digitalizzazione e modernizzazione, ben evidenziato dal Digital Economy and Society Index : l’Italia è tra le ultime, davanti solo a Romania, Grecia e Bulgaria.
Fondamentale, quindi, una missione che proponga l’obiettivo – tanto necessario quanto ambizioso – della trasformazione digitale del Paese. Grazie alla quale si innescherà un vero e proprio cambiamento strutturale.
La missione “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, per un importo complessivo di 40.730 miliardi di euro, ruota attorno a due assi principali: la digitalizzazione del settore pubblico e l’integrazione delle nuove tecnologie da parte del settore privato ed è specificata in tre linee d’azione:
- digitalizzazione, innovazione e sicurezza informatica nell’AP
- Innovazione, competitività, digitalizzazione 4.0 e internazionalizzazione
- cultura e turismo
Queste tre linee d’azione saranno accompagnate da una serie di riforme che daranno una grande semplificazione al rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. Di conseguenza, verranno eliminati gli ostacoli che danneggiano sia la vita dei cittadini nell’uso dei servizi di base che gli investimenti, in particolare per quanto riguarda i progetti infrastrutturali. Queste riforme possono essere suddivise nei seguenti orientamenti:
- Pubblica Amministrazione: rafforzamento del capitale umano della PA, adeguamento della sua organizzazione e metodi di lavoro per implementare pienamente la trasformazione digitale, semplificazione amministrativa.
- Procuratore: piano nazionale per creare una “comunità cashless”, cioè una comunità più preparata e attenta al pagamento digitale.
- imprese e il sistema produttivo: semplificazione e facilitazione del processo di sviluppo e creazione del business e sostegno all’internazionalizzazione; regolamento sulla crisi societaria e l’insolvenza.
M1C1: Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione
La componente “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione” mira a una svolta radicale nella Pubblica Amministrazione, promuovendo l’innovazione e la trasformazione digitale attraverso investimenti mirati e riforme strutturali. Gli Investimenti previsti sono:
- Infrastrutture digitali e cybersicurezza.
- Dati e interoperabilità.
- Cittadinanza digitale, servizi e piattaforme abilitanti.
- PA regolabile: assunzione di capitale umano.
- Organismo pagatore competente: la responsabilizzazione delle competenze.
- PA semplice e connessa: semplificare le procedure amministrative e digitalizzare i processi.
- PA intelligente: creazione di poli territoriali per l’assunzione, la formazione, il coworking e il telelavoro.
- Assunzione di capitale umano per rafforzare “l’ufficio di sperimentazione” e superare le disparità tra i vari organi giurisdizionali.
M1C2: Digitalizzazione, innovazione e capacità di comunicazione del sistema di produzione
La componente “Digitalizzazione, innovazione e capacità di comunicazione del sistema di produzione” persegue i seguenti obiettivi:
- Sostenere la transizione digitale e l’innovazione del sistema produttivo attraverso incentivi agli investimenti nelle tecnologie all’avanguardia e 4.0, nella ricerca, nello sviluppo e nell’innovazione.
- Creare connessioni a fibre ottiche ultraveloci, connessioni 5G e satellitari per l’ammodernamento e il completamento di reti ad altissima capacità. Integrazione delle tecnologie satellitari per offrire servizi avanzati per il settore della produzione e la sicurezza.
- Promuovere lo sviluppo delle filiere di produzione, in particolare di quelle innovative, nonché delle produzioni Made in Italy. E aumentare la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali, utilizzando anche strumenti finanziari innovativi a tal fine.
Gli investimenti:
- In primo luogo, la transizione 4.0: incentivi per le imprese, al fine di agevolare la transizione digitale e verde.
- Innovazione e tecnologia dei microprocessori: il progetto mira a sostenere il settore della microelettronica ad alta tecnologia, attraverso una combinazione di strumenti di sostegno finanziario per gli investimenti in macchinari, attrezzature e impianti di produzione.
- Fondo di garanzia e digitalizzazione delle PMI: rifinanziamento del fondo di garanzia per agevolare l’accesso delle PMI al credito e alla liquidità delle imprese (finanziato da ReactEU).
- Investimenti per la banda larga ultra-larga, il 5G e le connessioni satellitari: connessione veloce a Internet (Ultra-banda larga e 5G); economia spaziale.
- Politiche industriali e internazionalizzazione della catena di approvvigionamento: sostegno nelle catene di approvvigionamento industriali, in particolare quelle più innovative, quelle Made in Italy e quelle maggiormente colpite dagli effetti della pandemia.
M1C3: Turismo e cultura
Senza dubbio turismo e cultura rappresentano per l’Italia settori chiave per valore economico e occupazione. Insieme, infatti, rappresentano il 12% del PIL Nazionale e rispettivamente generano il 15% e il 6% della diffusione totale di occupazione. Ma il loro valore non è limitato all’aspetto economico. Turismo e cultura contribuiscono anche alla promozione dell’uguaglianza e della comprensione interculturale.
Allo stesso modo, la partecipazione culturale attiva innesca un pensiero innovativo, favorendo anche la transizione digitale. L’accesso ai contenuti culturali, infatti, favorisce la digitalizzazione e l’acquisizione di competenze digitali.
Infine, la cultura e il turismo sostenibile contribuiscono a favorire la transizione verde. Infatti potendo promuovere la diffusione di comportamenti ambientali più responsabili, si induce i cittadini a cambiare le loro abitudini di consumo.
Gli obiettivi di questa componente sono:
- In primo luogo, aumentare l’attrattiva dei siti culturali strategici, con particolare attenzione al patrimonio culturale unico di Roma. Rendendoli fruibili sia dal punto di vista digitale che fisico e massimizzando il loro contributo al Green Deal europeo.
- E promuovere la rigenerazione culturale e il turismo sostenibile nelle zone urbane e rurali. Nonché nelle periferie urbane, comprese le protezioni per la sicurezza sismica e il ripristino dei luoghi di culto.
- Infine migliorare le competenze, riqualificare e preparare gli operatori culturali e turistici al futuro, al fine di migliorare la qualità dei servizi turistici.
Gli investimenti:
- Piano di investimenti strategici per i siti, gli edifici e le aree naturali del patrimonio culturale.
- Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale.
- Eliminazione delle barriere fisiche e cognitive nei musei, nelle biblioteche e negli archivi per consentire un accesso e una partecipazione più ampi alla cultura.
- Caput Mundi: investimenti nel patrimonio artistico e culturale di Roma.
- Potenziamento di un polo strategico di produzione per l’industria cinematografica (Cinecittà).
- Attrattiva delle piccole città storiche.
- Protezione e miglioramento dell’architettura rurale.
- Programmi volti a migliorare l’identità dei luoghi, dei parchi e dei siti storici, rivitalizzazione partecipativa delle periferie urbane.
- Sicurezza sismica nei luoghi di culto e restauro del patrimonio culturale.
- Centro nazionale di formazione per gli operatori turistici.
- Sviluppo delle capacità degli operatori culturali per gestire la transizione digitale e verde.
- Percorsi storici. Turismo lento.
- Rinnovo e digitalizzazione delle strutture ricettive e dei servizi turistici.